ernesto scontento

“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo ” (Voltaire)

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V-Day- Grillo fa il bis, E.Scalfari trema,scopre che i grillini sono di sinistra

Posted by ernestoscontento su settembre 16, 2007

Fonte: Repubblica.it in estratto.

Tutto esaurito, tra applausi e fischi, per lo show del comico.

E i fan del Vaffa day sbarcano in massa a sostenere il loro “capo”
E Grillo irrompe alla Festa dell’Unità “Non compro banche come D’Alema”

Da notare che sempre su Repubblica, come consuetudine la Domenica c’è il commento del suo fondatore, che come il gran cortigiano di corte analizza gli umori del popolo, e da buon camaleonte trasformista scrive: “Il popolo che cerca il giudizio universale”


Premetto che darò per scontato che chi leggerà questo post, avrà già letto i due articoli di Repubblica sopra evidenziati.

Il fondatore di Repubblica e gran cortigiano di corte,dopo avere scritto Mercoledi scorso il suo articolo su V-Day di grillo ( L’invasione barbarica di Grillo),ed averlo accostato al Qualunquismo populista di cui era portatore il commediografo G.Giannini e il suo partito dell’Uomo qualunque.

Si è preso una cinquantina di email di simpatici Vaffa...ma non è questo che lo preoccupa, ma bensì è, il sondaggio che sia Repubblica che il Corriere hanno fatto sull’attuale maggioranza di governo.

Dove emerge che, se oggi andiamo a votare il centro destra guidato da Berlusconi, vincerebbe le elezioni con il 65% delle preferenze.

E’ questo, nonostante la finanziaria di Prodi che, ridistribuisce alle famiglie più povere, la ricchezza presa agli evasori fiscali.

Mi pare ovvio che i primi, oggi si sono resi conto che, prima arrivavano al 27 del mese, oggi al 24 sono in rosso, i secondi non si sentono evasori,ma depredati, da un ceto politico che sperpera e spende male i soldi dei contribuenti.

Forse è questo, che ha fatto segnare un altro successo al comico Genovese, e questa volta giocava fuori casa, il successo è gli applausi sono venuti dalla Festa Dell’Unità di Milano, è evidente che i sostenitori di Grillo e del V – day in gran parte sono elettori di sinistra e di centro sinistra;

ECCO, E’ PROPRIO DI QUESTO CHE SI E’ ACCORTO IL CORTIGIANO SCALFARI, C’E NE VOLUTA! MA ORA PERLOMENO LO SA, ED AVVERTE I SUOI SIGNORI E PADRONI.

Cosa dice il Gran Cortigiano al Principe in puro stile Machiavellico:

ATTENZIONE MAESTA’, IL POPOLO PUZZA LO SO…..MA TU STAI ATTENTO, PERCHE’ QUANDO IL POPOLO E INCAZZ… SAPPI CHE TU, NON HAI ESERCITO ABBASTANZA GRANDE PER SOTTOMETTERLO.

Quindi ti conviene assecondarlo, e aspettare che il popolo si calmi, tanto io lo so bene che il popolo è volubile.

Questo è lo scopo dell’articolo di E. Scalfari, e questa è la sintesi del suo articolo, DA ME interpretato con un passaggio del Principe di N.Machiavelli.

Scalfari non è più un giornalista, ammesso che lo sia mai stato!

Scalfari si limita a fare il segretario di corte, certo è dotto, i suoi articoli sono lunghi e sfiancano, comincia con la carota per poi darti le bastonate, ma il fine è sempre quello consigliare il padrone sugli umori del popolo puzzolente, secondo la migliore tradizione monarchica (oggi partitocratica), che dal suo punto di vista non vede nel popolo cittadini ma sudditi.

Se, E. Scalfari fosse un giornalista, analizzerebbe il problema da un’altra angolatura, quella democratica, e affermerebbe: “NON ESISTE IL QUALUNQUISMO IN DEMOCRAZIA!!!!” “ E NEMMENO L’ANTIPOLITICA!!!!”

Questa immagine è, la più bella risposta Democratica,che ci possa essere per sconfessare il gran Cortigiano di Corte.

Ma siccome lui è dotto, noi siamo obbligati a dire, anche il preché delle nostre affermazioni:

Il Qualunquismo non esiste in democrazia, perché?

– perché la democrazia è pluralità,

-perché la democrazia è “il governo dei molti e non dei pochi” ” noi Atenesi ci occupiamo delle cose pibbliche, perchè non farlo darebbe adito a conseguenze peggiori” ( Tucidite la guerra di Peloponneso)”,

-perchè la democrazia è isonomia (dal greco isos: uguale e nomos: legge) rappresenta il concetto di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte la legge. Che nasce come forma di governo ad Atene a seguito della riforma democratica dell’aristocratico Clistene avvenuta dopo il rovesciamento della tirannide di Pisistrato e dei suoi discendenti. Tutti sono soggetti alla stessa legge; la rotazione e il sorteggio nella partecipazione alle cariche politiche sta ad indicare che tutti hanno la medesima arete, e trovano il loro senso nella partecipazione alla comunità.

QUINDI DEMOCRAZIA E’ PARTECIPAZIONE ALLA VITA PUBBLICA, E’ UGUAGLIANZA NELL’ESPRIMERE I PROPRI VALORI POLITICI.

E’ IMPLICITO CHE CI SARA’ SEMPRE UNA MAGGIORANZA AUTORIZZATA A DECIDERE, E UNA MINORANZA AUTORIZZATA AD OPPORSI, E A CRITICARE LE DECISIONI DELLA MAGGIORANZA, NEL RISPETTO DELLE REGOLE DEMOCRATICHE.

L’ antipolitica :

Premesso: Come sostiene il Politologo G. Pasquino, nella sua lezione dal Titolo “di chi sono le idee Politiche”.

Dove il politologo afferma: che nessuno a il Copyright su di esse, e quindi, tutti sono legittimati a parlare di politica,ed a elaborare idee politiche.

Cosa diversa sono le Ideologie, quelle hanno un autore ed è a lui che bisogna rifarsi per la loro interpretazione.

Ma andiamo oltre !

Per definire qualcosa che è anti (contrario) bisognerebbe definire l’oggetto a cui è contrario, e individuarne la sua oggettività pratica.

Quindi prima di definire l’antipolitica bisogna definire, Cosa è la politica?

UNA DEFINIZIONE DI POLITICA CHE POTREMMO ACCETTARE E’:

“ LA POLITICA E’ LO STRUMENTO PER AMMINISTRARE LA CITTA’, AVENDO A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE SCARSE E LIMITATE, E DOVENDO FAR CONVERGERE IN UN UNICO OBBIETTIVO OPERATIVO,GRUPPI SOCIALI CON BISOGNI DIVERSI”.

Quindi la politica è amministrazione della Polis (città) per gestire le risorse scarse .

E’ evidente quindi che la Politica entra in crisi quando i gruppi sociali contrapposti non vedono realizzati i loro bisogni, a causa di un’altra destinazione delle risorse a disposizione.

In sostanza i gruppi sociali, non raggiungono un compromesso ritenuto idoneo dalle idealità che sostengono (che poi è, il loro interesse Utilitaristico).

Quando succede questo, la società entra in Crisi, o per dirla come il sociologo F. Alberoni, “rompono lo stato delle cose esistenti, per entrare in una fase nuova di stato nascente, e quindi ricomporsi in una cosa nuova e solidificata (burocratizzazione del nuovo stato).

Quale è ! Lo strumento per attuare tutto questo in Democrazia?

E’ ovvio che è, la movimentazione dei gruppi sociali che si sentono non adeguatamente soddisfatti nei loro bisogni umani.

Come sosteneva Hannah Arendt:

Con la parola e con l’agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale. […]Il fatto che l’uomo sia capace di azione significa che da lui ci si può attendere l’inatteso, che è in grado di compiere ciò che è infinitamente improbabile. E ciò è possibile solo perché ogni uomo è unico e con la nascita di ciascuno viene al mondo qualcosa di nuovo nella sua unicità. Di questo qualcuno che è unico si può fondatamente dire che prima di lui non c era nessuno. Se l’azione come cominciamento corrisponde al fatto della nascita, se questa è la realizzazione della condizione umana della natalità, allora il discorso corrisponde al fatto della distinzione, ed è la realizzazione della condizione umana della pluralità, cioè del vivere come distinto e unico essere tra uguali.
(Hannah Arendt, Vita Activa: la condizione umana, trad. it. di S. Finzi, Bompiani, Milano, 1989, pp. 128-129)

Il successo dei movimenti totalitari fra le masse segnò la fine di due illusioni care ai democratici in genere, e al sistema di partiti degli Stati nazionali europei in particolare. La prima era che il popolo nella sua maggioranza prendesse parte attiva agli affari di governo e che ogni individuo simpatizzasse per l’uno o l’altro partito; i movimenti mostrarono invece che le masse politicamente neutrali e indifferenti potevano costituire la maggioranza anche in una democrazia, e che c’erano quindi degli Stati retti democraticamente in cui solo una minoranza dominava ed era rappresentata in parlamento. […] La seconda illusione era che queste masse apatiche non contassero nulla, che fossero veramente neutrali e formassero lo sfondo inarticolato della vita politica nazionale; […] Da un punto di vista pratico, non c’è molta differenza se i movimenti totalitari adottano l’orientamento del nazismo o quello del bolscevismo, se organizzano le masse in nome della razza o della classe, se pretendono di seguire le leggi della vita e della natura o quelle della dialettica e dell’economia.
(H. Arendt, Le origini del totalitarismo, trad. di A. Guadagnìn, Edizioni di comunità, Milano, 1996, p. 432-433)

MI VIENE DA PENSARE CHE L’ANTIPOLITICA SIA LA POLITICA DEL DOMANI.

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