Autore: Aldo Bonomi
Pagine: 160
Prezzo: Euro 12
Un libro che legge i comportamenti sociali della nuova borghesia italiana sia attraverso le forme esasperate di egoismo sociale radicate nel territorio, sia tramite le richieste che vengono poste alla politica, come i successi elettorali della Lega Nord testimoniano.
«Come è stato possibile che chi sapeva tutto della fabbrica, della catena di montaggio, del rapporto fabbrica-territorio negli anni Settanta e Ottanta, a un certo punto si sia trovato completamente spiazzato di fronte al cambiamento?»
Questo interrogativo potrebbe, da solo, valere la fatica di leggere le densissime pagine dell’ultima opera di Aldo Bonomi.
Ma soprattutto è un libro che dovrebbero leggere i nostri politici, per ritrovare quella capacità di analisi che in passato è stata capace di ” leggere i grandi cambiamenti delle prime fasi dell’industrializzazione, e di individuare nell’operaio di massa prodotto del modello di produzione fordista, il cuore di una nuova composizione sociale affluente”.
«Oggi la politica, e i politici di professione hanno rivolto lo sguardo in alto nel cielo della politica, ignorando ciò che nel frattempo accadeva in basso, sul territorio, e quindi si sono distaccati dalla realtà dei fatti.»
I politici di Sinistra e di C.S. si sono dimenticati di cosa diceva K. Marx “i fatti son duri come macigni, e sono li con tutta la loro durezza”.
Eppure Togliatti, guardando alla società Emiliana e alle sue capacità di fare comunità scrisse un pezzo su Rinascita dal titolo ” La necessità di afferare Proteo” (1), cioè di fare un patto con quella nuova composizione sociale fatta di una multitudine di piccoli imprenditori locali,e di operai che si trasformavano in imprenditori.
Quello che è successo alla sinistra radicale dovrebbe far riflettere e non poco anche il PD, anche in questo partito ci sono leader Platonici convinti di essere i migliori, di sapere loro cosa è bene per il popolo, e quindi non sentono il bisogno di poggiare il loro onorevole orecchio verso il basso.
Quando una forza politica perde consenso, è evidente che non è stata capace di individuare “la direzione dei processi materiali come direbbe Marx”.
Questo Libro andrebbe letto insieme ad un’altro libro di Giulio Tremonti “La Paura E La Speranza” uscito alcuni gironi prima delle elezioni, per capire dove va la destra che di fatto sta occupando l’area politica di centro.
Berlusconi ha indossato il fumo di Londra e ha il passo cadenzato di un leader anglossasone. Moderazione,equilibrio e megafoni televisivi a disposizione di una “destra presentabile” visto che Alemanno come primo gesto da sindaco di Roma, rende onore alla Resistenza, e dichiara pubblicamente che “ i valori della Resistenza non sono in discussione ”.
La vedo brutta, soprattutto con i leader che abbiamo,visto le loro capacità di analisi sociale che li porta a sognare banche, anziché trovare un modo per migliorare il benessere economico.
Oggi purtroppo la politica è fatta in prevalenza da mezze figure ambigue e non da leader carismatici e capaci di guidare l’agire sulla rotta del pensiero! Ma c’è tempo e staremo a vedere.
1) Proteo è un dio e profeta della religione greca, figlio di Oceano e Teti; capace di cambiare forma ad ogni momento. Ne scaturisce il termine proteiforme, stante ad indicare un essere che muta la propria forma in ogni momento.
Il libro in breve (Fonte sito dell’editore)
Sono ormai vent’anni che il Nord, la parte più dinamica e ricca del paese, manifesta in vari modi il proprio disagio.
In passato lo ha fatto affidando con forza la delega politica a un partito che esprimeva gli interessi del territorio regionale, la Lega Nord.
Oggi invece manifesta il suo rancore con un atteggiamento di sfiducia nel complesso del mondo politico, e in particolare nei confronti dei partiti di centro-sinistra.
La politica viene accusata di essere troppo lenta nel risolvere i problemi posti dallo sviluppo produttivo, ma anche di avere un atteggiamento vessatorio, per esempio sulla questione fiscale generale e soprattutto nei confronti del cosiddetto “mondo delle partite Iva” (ormai circa sette milioni in tutta Italia).
Il Nord in realtà si trova di fronte a una sfida importante perché sotto sforzo per poter competere a livello mondiale.
Per fare questo, la richiesta è rivolta affinché la politica tenda a riterritorializzarsi: non ha difatti bisogno di una politica “di sorvolo”, ma di accompagnamento concreto dei territori in Europa e nel mondo.
Per capire com’è cominciata, il libro muove dalla Lombardia degli anni ottanta, ricostruendo in modo articolato la trasformazione produttiva che ha modificato in modo profondo la regione, anche e soprattutto nei comportamenti sociali.
In seguito, l’analisi si incentra sul “Nordest” e soprattutto sul cosiddetto “asse pedemontano”, la chiave di volta della piccola impresa veneta.
Le conclusioni sul caso veneto sono indubbiamente interessanti: in questa macroregione si assiste difatti alla diffusa incorporazione di elementi terziari avanzati nelle produzioni manifatturiere.
È questo il terreno di incontro tra capitalismo di territorio e capitalismo delle reti, che tende a dare centralità alle funzioni metropolitane.
La parte conclusiva del saggio si rivolge infine a esplorare il nodo politico e sociale più cruciale dell’intera questione.
Come è possibile oggi ricreare la società?
Come è possibile dare forma al bisogno di comunità e identità in una fase ormai fortemente segnata da fenomeni diffusi e schizoidi di individualismo proprietario?
Qual è il ruolo possibile della politica in tutto questo?
Un libro interessante,scritto da un bravo sociologo che conosce bene il porpio mestiere.
Approfondimenti su Aldo Bonomi:
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L’editoriale di Aldo Bonomi
Aldo Bonomi (Sondrio 1950) è direttore dell’Istituto di ricerca Aaster e consulente del Cnel. Ha fatto parte dell’organismo internazionale di studiosi e imprenditori noto come “Gruppo di Lisbona”. La sua analisi sulle trasformazioni sociali in atto si è articolata in molti volumi: Il trionfo della moltitudine. Forme e conflitti della società che viene, Bollati Boringhieri 1996; Il capitalismo molecolare. La società al lavoro nel Nord Italia, Einaudi 1997; Il capitalismo personale. Vite al lavoro (scritto insieme a Enzo Rullani), Einaudi 2005; Piccole imprese crescono. Fare rete in un’area metropolitana (scritto insieme a Enzo Rullani), Egea 2005; Che fine ha fatto la borghesia? Dialogo sulla nuova classe dirigente in Italia (insieme a Massimo Cacciari e Giuseppe De Rita), Einaudi 2004; La comunità maledetta. Viaggio nella coscienza di luogo, Einaudi 2002; Il distretto del piacere, Bollati Boringhieri 1999.