ernesto scontento

“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo ” (Voltaire)

Archive for Maggio 2008

Terza Via lo spirito del mondo

Posted by ernestoscontento su Maggio 22, 2008

La Terza Via “Manifesto per la rifondazione della socialdemocrazia”

Autore: Giddens Anthony
Editore: Il Saggiatore
Pagine: 160
Data pubblicazione: 2001

NB: Non è più in commercio

Ispiratore della politica di Tony Blair, Giddens disegna una nuova alternativa sia alle diseguaglianze del neoliberalismo sia alle rigidità della vecchia socialdemocrazia. La “terza via” è dunque la costruzione di una società che premia l’innovazione e il dinamismo senza escludere gli strati sociali più deboli. L’autore propone un modello di stato che aiuti i suoi cittadini ad affrontare senza timori le nuove sfide dell’età globale, dai mutamenti nel mercato del lavoro alla crescita dei rischi ambientali, dalla mondializzazione della finanza ai problemi legati alla crescita dell’immigrazione.Con una prefazione di Romano Prodi.

VALORI, opprtunità per tutti, cittadino responsabile, comunità aperte, solidarietà, premiare i meriti, governo moderno, pragmatismo,

FATTI,sì alla sperimentazione, no alla cristallizzazione, cambiamento continuo, responsabilità.

OBIETTIVI, pace, uguaglianza, progresso sociale, stato amico.

Come coniugare solidarismo ed efficienza, liberalismo e giustizia sociale.

Che cosa significava “terza via”:

Nella visione di Anthony Giddens (1) una via di mezzo, un incrocio tra socialdemocrazia e neoliberalismo che valorizzi quel che di meglio hanno da darci queste due ispirazioni di politica economica, che sono anche due culture e due visioni dell’individuo e del mondo. Né con Keynes né con la Thatcher, prima di tutto.

Ma anche un pò con l’uno e un pò con l’altra.

Perchè?

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Così perdiamo il Nord – Riccardo Illy

Posted by ernestoscontento su Maggio 18, 2008

Autore Riccardo Illy,
Prezzoo € 14,50
Editore Mondadori
Anno 2008
Pagine 98

Così perdiamo il Nord ” Come la politica sta tradendo una parte del nostro paese”

Riccardo Illy, presidente di uno dei gruppi industriali italiani più noti al mondo e uomo politico stimato in tutta Europa, lancia un allarme destinato a lasciare il segno. Forte della sua esperienza pluriennale di governatore del Friuli Venezia Giulia e della sua conoscenza dall’interno dei problemi e dello scontento che serpeggiano in quella parte del Paese che con successo sta affrontando la globalizzazione, lancia un grido d’allarme alla politica e a tutti gli italiani che hanno a cuore il nostro futuro: se andiamo avanti così, perdiamo il Nord!

Il libro di Riccardo Illy Così perdiamo il Nord (scritto con la collaborazione del giornalista del Corriere della Sera Enzo d’Errico) s’incentra sull’analisi delle ragioni per le quali in Nord d’Italia è sempre più scollato dal resto del Paese, per provare a suggerire delle soluzioni alternative a quella di una secessione in realtà poco conveniente anche per i suoi sostenitori.

La riflessione di Illy si articola in uno scenario iniziale (Perché stiamo perdendo il Nord), in quattro capitoli (Federalismo necessario, La minaccia dell’isolamento, Il cittadino tartassato, L’insostenibile leggerezza della busta paga) ed in Conclusioni che contengono proposte in ambito socio-culturale e politico istituzionale).

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Quanto crescono i redditi degli italiani?

Posted by ernestoscontento su Maggio 12, 2008

Fonte: Centro Studi BNL – Focus Economico N.18 del 09 Maggio 2008

Il reddito disponibile delle famiglie italiane ha superato nel 2007 i 1.000 miliardi di euro. Rispetto al 2006, l’aumento è stato pari al 3,5%, inferiore all’incremento del Pil (+3,8%).

Pro capite, il reddito disponibile è cresciuto di poco meno del 3%, da 16,6 mila euro a 17,1 mila euro. In termini reali, l’aumento si riduce allo 0,7%, recuperando solo in parte le riduzioni degli anni precedenti.

Nel 2007, la crescita del reddito delle famiglie è stata favorita dall’aumento dell’occupazione. Ha pesato, però, il rallentamento dei salari.

Nel confronto con il 2006, il valore complessivo delle retribuzioni lorde, riferite all’intera economia, è cresciuto dell’1,5% in termini reali a seguito di un aumento di pari misura delle unità di lavoro dipendenti impiegate.

In valore, la retribuzione lorda per unità di lavoro dipendente è passata da 25,2 mila euro del 2006 a 25,7 mila euro, con una crescita di poco superiore al 2%, il valore più basso degli ultimi quattro anni.
Nonostante il moderato recupero del 2007, la dinamica del reddito delle famiglie rimane contenuta.

Dal 2003 al 2007, il reddito disponibile pro capite, indicativo del potere d’acquisto dei consumatori italiani, si è ridotto di circa lo 0,5% in termini reali.

Rimane debole la dinamica del reddito disponibile delle famiglie italiane

Nel 2007, il reddito disponibile delle famiglie italiane è stimato aver superato i 1.000 miliardi di euro, con un incremento rispetto all’anno precedente pari a circa il 3,5%. Si tratta del ritmo di crescita più elevato dal 2002.

Depurata dall’incremento del deflatore della spesa delle famiglie residenti, la crescita è risultata pari a circa l’1,3%.

Nonostante l’accelerazione dell’ultimo anno, la dinamica del reddito disponibile delle famiglie italiane rimane contenuta. Dal 2003 al 2007, l’incremento in termini reali è stato pari a meno del 2,5%

* Stima

** Deflazionato con il deflatore della spesa delle famiglie residenti.

La dinamica del reddito disponibile delle famiglie appare moderata anche nel confronto con la crescita dell’intera economia.

Nel 2007, il prodotto interno lordo ha superato in valore i 1.500 miliardi di euro, con un incremento del 3,8% che per il quinto anno consecutivo è risultato superiore a quello registrato dal reddito delle famiglie.

In rapporto al Pil, il reddito disponibile è sceso dal 67,5% del 2002 al 65,9%.

La ripresa del reddito disponibile ha favorito nel 2007 solo un modesto miglioramento delle condizioni delle famiglie.

Il potere d’acquisto dei consumatori italiani, misurato dal reddito pro capite, indicativo delle risorse a disposizione di ciascun consumatore, è cresciuto in valore di poco meno del 3%, da 16,6 mila euro a 17,1 mila euro.

Al netto dell’aumento dei prezzi, l’incremento si riduce allo 0,7% recuperando solo in piccola parte le riduzioni degli anni precedenti.

Dal 2003 al 2007, le famiglie italiane hanno perso circa lo 0,5% del proprio potere d’acquisto.

Nel 2007, il maggior reddito disponibile è stato quasi interamente assorbito dall’incremento della spesa per consumi.

Nel confronto con l’anno precedente, mentre il reddito pro capite è aumentato di quasi 480 euro, l’incremento dei consumi si è avvicinato ai 450 euro.

La propensione al risparmio (1) è stimata essersi ulteriormente ridotta, dopo essere scesa dal 13,3% del 2005 al 12,1% del 2006.

I prezzi crescono più delle retribuzioni.

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IL RANCORE: Alle Radici Del Malessere Del Nord

Posted by ernestoscontento su Maggio 11, 2008

Autore: Aldo Bonomi
Pagine: 160
Prezzo: Euro 12

Un libro che legge i comportamenti sociali della nuova borghesia italiana sia attraverso le forme esasperate di egoismo sociale radicate nel territorio, sia tramite le richieste che vengono poste alla politica, come i successi elettorali della Lega Nord testimoniano.

«Come è stato possibile che chi sapeva tutto della fabbrica, della catena di montaggio, del rapporto fabbrica-territorio negli anni Settanta e Ottanta, a un certo punto si sia trovato completamente spiazzato di fronte al cambiamento?»

Questo interrogativo potrebbe, da solo, valere la fatica di leggere le densissime pagine dell’ultima opera di Aldo Bonomi.

Ma soprattutto è un libro che dovrebbero leggere i nostri politici, per ritrovare quella capacità di analisi che in passato è stata capace di leggere i grandi cambiamenti delle prime fasi dell’industrializzazione, e di individuare nell’operaio di massa prodotto del modello di produzione fordista, il cuore di una nuova composizione sociale affluente”.

«Oggi la politica, e i politici di professione hanno rivolto lo sguardo in alto nel cielo della politica, ignorando ciò che nel frattempo accadeva in basso, sul territorio, e quindi si sono distaccati dalla realtà dei fatti.»

I politici di Sinistra e di C.S. si sono dimenticati di cosa diceva K. Marx “i fatti son duri come macigni, e sono li con tutta la loro durezza”.

Eppure Togliatti, guardando alla società Emiliana e alle sue capacità di fare comunità scrisse un pezzo su Rinascita dal titolo ” La necessità di afferare Proteo” (1), cioè di fare un patto con quella nuova composizione sociale fatta di una multitudine di piccoli imprenditori locali,e di operai che si trasformavano in imprenditori.

Quello che è successo alla sinistra radicale dovrebbe far riflettere e non poco anche il PD, anche in questo partito ci sono leader Platonici convinti di essere i migliori, di sapere loro cosa è bene per il popolo, e quindi non sentono il bisogno di poggiare il loro onorevole orecchio verso il basso.

Quando una forza politica perde consenso, è evidente che non è stata capace di individuare “la direzione dei processi materiali come direbbe Marx”.

Questo Libro andrebbe letto insieme ad un’altro libro di Giulio Tremonti “La Paura E La Speranza” uscito alcuni gironi prima delle elezioni, per capire dove va la destra che di fatto sta occupando l’area politica di centro.

Berlusconi ha indossato il fumo di Londra e ha il passo cadenzato di un leader anglossasone. Moderazione,equilibrio e megafoni televisivi a disposizione di una “destra presentabile” visto che Alemanno come primo gesto da sindaco di Roma, rende onore alla Resistenza, e dichiara pubblicamente che “ i valori della Resistenza non sono in discussione ”.

La vedo brutta, soprattutto con i leader che abbiamo,visto le loro capacità di analisi sociale che li porta a sognare banche, anziché trovare un modo per migliorare il benessere economico.

Oggi purtroppo la politica è fatta in prevalenza da mezze figure ambigue e non da leader carismatici e capaci di guidare l’agire sulla rotta del pensiero! Ma c’è tempo e staremo a vedere.

1) Proteo è un dio e profeta della religione greca, figlio di Oceano e Teti; capace di cambiare forma ad ogni momento. Ne scaturisce il termine proteiforme, stante ad indicare un essere che muta la propria forma in ogni momento.

Il libro in breve (Fonte sito dell’editore)

Sono ormai vent’anni che il Nord, la parte più dinamica e ricca del paese, manifesta in vari modi il proprio disagio.

In passato lo ha fatto affidando con forza la delega politica a un partito che esprimeva gli interessi del territorio regionale, la Lega Nord.

Oggi invece manifesta il suo rancore con un atteggiamento di sfiducia nel complesso del mondo politico, e in particolare nei confronti dei partiti di centro-sinistra.

La politica viene accusata di essere troppo lenta nel risolvere i problemi posti dallo sviluppo produttivo, ma anche di avere un atteggiamento vessatorio, per esempio sulla questione fiscale generale e soprattutto nei confronti del cosiddetto “mondo delle partite Iva” (ormai circa sette milioni in tutta Italia).

Il Nord in realtà si trova di fronte a una sfida importante perché sotto sforzo per poter competere a livello mondiale.

Per fare questo, la richiesta è rivolta affinché la politica tenda a riterritorializzarsi: non ha difatti bisogno di una politica “di sorvolo”, ma di accompagnamento concreto dei territori in Europa e nel mondo.

Per capire com’è cominciata, il libro muove dalla Lombardia degli anni ottanta, ricostruendo in modo articolato la trasformazione produttiva che ha modificato in modo profondo la regione, anche e soprattutto nei comportamenti sociali.

In seguito, l’analisi si incentra sul “Nordest” e soprattutto sul cosiddetto “asse pedemontano”, la chiave di volta della piccola impresa veneta.

Le conclusioni sul caso veneto sono indubbiamente interessanti: in questa macroregione si assiste difatti alla diffusa incorporazione di elementi terziari avanzati nelle produzioni manifatturiere.

È questo il terreno di incontro tra capitalismo di territorio e capitalismo delle reti, che tende a dare centralità alle funzioni metropolitane.

La parte conclusiva del saggio si rivolge infine a esplorare il nodo politico e sociale più cruciale dell’intera questione.

Come è possibile oggi ricreare la società?

Come è possibile dare forma al bisogno di comunità e identità in una fase ormai fortemente segnata da fenomeni diffusi e schizoidi di individualismo proprietario?

Qual è il ruolo possibile della politica in tutto questo?

Un libro interessante,scritto da un bravo sociologo che conosce bene il porpio mestiere.

Approfondimenti su Aldo Bonomi:

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L’editoriale di Aldo Bonomi

Aldo Bonomi (Sondrio 1950) è direttore dell’Istituto di ricerca Aaster e consulente del Cnel. Ha fatto parte dell’organismo internazionale di studiosi e imprenditori noto come “Gruppo di Lisbona”. La sua analisi sulle trasformazioni sociali in atto si è articolata in molti volumi: Il trionfo della moltitudine. Forme e conflitti della società che viene, Bollati Boringhieri 1996; Il capitalismo molecolare. La società al lavoro nel Nord Italia, Einaudi 1997; Il capitalismo personale. Vite al lavoro (scritto insieme a Enzo Rullani), Einaudi 2005; Piccole imprese crescono. Fare rete in un’area metropolitana (scritto insieme a Enzo Rullani), Egea 2005; Che fine ha fatto la borghesia? Dialogo sulla nuova classe dirigente in Italia (insieme a Massimo Cacciari e Giuseppe De Rita), Einaudi 2004; La comunità maledetta. Viaggio nella coscienza di luogo, Einaudi 2002; Il distretto del piacere, Bollati Boringhieri 1999.

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