ernesto scontento

“Disapprovo ciò che dici, ma difenderò alla morte il tuo diritto di dirlo ” (Voltaire)

Archive for settembre 2007

Enrico Berlinguer “La Questione Morale”

Posted by ernestoscontento su settembre 29, 2007

“La questione morale è la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, l’effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”

 

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Intervista a Enrico Berlinguer

«I partiti sono diventati macchine di potere»

«I partiti non fanno più politica», dice Enrico Berlinguer.

«I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia».

Eugenio Scalfari

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Alitalia: E’ in coma…. Ma la novità dovè!

Posted by ernestoscontento su settembre 26, 2007

Come già scritto, su Alitalia i Cittadini Italiani devono ringraziare, i politici che non fanno politica, gli economisti che non sanno di economia, i sindacati Marxisti che non conoscono Marx. Infatti il buon Marx era marxista ma non era stupido !

ALITALIA, SECONDO PRESIDENTE COMPAGNIA E’ “IN COMA”

Il clamore suscitato dall’ allarme che il presidente di Alitalia Maurizio Prato ha lanciato davanti alla Commissione dei Lavori pubblici, varca i confini nazionali e sbarca sulla stampa estera.

Alitalia , scrive il Financial Times , e’ in una situazione critica e spera di trovare al più presto una lista di potenziali acquirenti, interessati alla quota del 49,9 per cento messa in vendita dal governo. Maurizio Prato, il presidente ha detto che l’ indebitata compagnia aerea si trova in ‘stato comatoso’ precisando che la compagnia registrerà 400 milioni di euro di perdite a fine anno, poco meno dello scorso anno.

Prato, aggiunge il quotidiano di economia e finanza , che è nel mezzo di una negoziazione di un piano industriale di emergenza a breve termine che prevede tagli al personal e alle rotte, ha confermato che Alitalia non ha fondi sufficienti per saldare i debiti di 320 milioni di euro nei prossimi due anni. Il debito totale di Alitalia è più di 1 miliardo di euro, vicino alla capitalizzazione di mercato.

Ma cosa a detto Prato alla commissiona Lavori Pubblici del Senato, quando ha illustrato il piano industriale?

«Alitalia , ha detto è in uno stato comatoso.

Si trova in camera di rianimazione e mi sorprende molto il pressochè generale rifiuto di prendere coscienza della realtà.

Mi sorprende inoltre il fatto che un’azienda che si trova in queste condizioni non abbia la possibilità, pur essendo quotata, di fare scelte imprenditoriali autonome neanche per operare delle terapie di sopravvivenza.

Serve pertanto un’alleanza internazionale: «Essere solo un pò più grandi non basta per sopravvivere e competere con le grandi compagnie – ha spiegato – serve un’integrazione con un grande vettore internazionale». Ogni altra soluzione ha aggiunto sarebbe velleitaria.

Il presidente di Alitalia ha messo l’accento sul fatto che le scelte contenute nel piano sono obbligate.

Nessuna illusione, ha sottolineato, il piano non è di risanamento ma di sopravvivenza.

Nelle condizioni in cui si trova la compagnia non aveva la possibilità di fare delle scelte che può e deve fare un’azienda sana ed efficiente. Le scelte obbligate sono state quelle di tagliare le aree di perdita.

Se Alitalia fosse stata un’azienda sana , ha spiegato avrebbe investito anche su Malpensa dove c’è mercato business.

E non avrebbe tagliato le rotte su Cina e India che sono mercati in forte crescita ma che attualmente perdono 30 milioni annui.

Nello stato in cui è, Alitalia non se lo può permettere.

E su Malpensa è stato chiaro: «Il problema di Malpensa – ha detto Prato – e per il quale la compagnia è costretta a duplicare i voli è che ha un’attività di feederaggio in fortissima perdita: costa ad Alitalia tra i 150 e i 200 milioni di euro all’anno. Alitalia non è economicamente ne strutturalmente in grado di sostenere l’alimentazione dei due hub».

Infine , sul capitolo conti, Prato ha confermato che nel 2007 le perdite di Alitalia saranno inferiori rispetto a quelle dello scorso anno.

Nel primo semestre – ha detto – le perdite erano di 211 milioni. Entro fine anno le previsioni indicano perdite più contenute rispetto al 2006, tolte le partite straordinarie dello scorso anno». In serata, su richiesta della Consob, la società ha precisato che «il riferimento emerso nel corso dell’audizione svoltasi oggi al Senato ad un prevedibile risultato di perdita dell’intero esercizio 2007 di circa 400 milioni di euro costituisce solo la mera aritmetica trasposizione all’intero esercizio del risultato di perdita della situazione semestrale approvata dal Consiglio di Amministrazione del 12 settembre scorso (-211 milioni)».

La liquidità del gruppo garantisce la continuità aziendale oltre i 12 mesi. “In merito a quanto riportato oggi su un quotidiano relativamente alla presunta incapacità di Alitalia di restituire i debiti nel 2008.

Grafico n.1 – Andamento del titolo a sei mesi

Alitalia Grafico a sei mesi

Grafico n.2 – Andamento del titolo a tre anni

Alitalia grafico a sei anni

Approfondimenti:

Report e semestrale 2007 Borsa Italiana

Alitalia: Ministri e sindacalisti, fanno scuola di mala economia, a spese degli Italiani

Alitalia : “un caso da manuale di economia”

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La Coop chiede i danni a Caprotti

Posted by ernestoscontento su settembre 26, 2007

La COOP sei Tu chi può darti di più?

Esselunga come si vede dai dati!

Coop chiede i danni a Caprotti

Estratto dell’articolo, fonte il sole 24 ore:
«Esselunga e i suoi alleati nella centrale acquisti Esd sono venuti in possesso di nostri segreti di carattere industriale – ha detto ieri Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia – chiederemo almeno 300 milioni di danni, perché è stata alterata la normale competizione sul mercato.

I vertici della catena cooperativa – leader in Italia con 12 miliardi di fatturato e una quota di mercato del 18% circa hanno annunciato una maxirichiesta di risarcimento danni all’indirizzo di Esd di cui fa parte anche Esselunga (detiene il 40,5%). Nel 2006 il fatturato di Esd Italia ha raggiunto quota 14 miliardi di euro circa (+7%) e ha concentrato acquisti per oltre 5miliardi di euro (+7%).
Tassinari ha mostrato dati che dimostrano i prezzi Coop più bassi in media di due punti percentuali rispetto a quelli di Esselunga nel periodo 1999-2007. «Per 5 anni la spesa all’Esselunga è stata più cara della media della Gdo – ha aggiunto – dal 2004 c’è stata invece una caduta verticale che ha portato i prezzi di Esselunga a essere più bassi di quelli di Coop oggi (due punti)».

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Qui gli unici che dovrebbero chiedere i danni sono i cittadini e i soci COOP!

Vediamo perché:

1) I Cittadini, si vedono privati dal mondo delle Cooperative della grande distribuzione e finanziarie collegate, di una cospicua fetta di entrata per imposte; a causa degli sgravi fiscali a loro concessi, per via di una legge che oggi non è più rappresentativa della totale realtà cooperativistica ( per maggiori dettagli vedi tabelle).

2) I soci COOP, che non solo pagano un prezzo maggiore i prodotti, fra l’altro diversi da comune a comune a seconda del grado di concorrenza che c’è sul territorio, segno evidente di una politica Manageriale improntata alle migliori tecniche di profitto e non solidale, che dovrebbe essere propria di un gruppo che si richiama a valori dall’associazione fra gruppi sociali meno abbietti.

3) Le COOP, sono strutture oligarchiche con l’obbiettivo di mantenere il potere di controllo, infatti sarebbe carino capire come vengono eletti i Manager, e vedere i loro curricola, non risulta a chi scrive che è socio COOP da diversi anni, che le strutture manageriali e Amministrative, che indirizzano la missione della COOP siano scelte condivise ed elette mediante assemblee aperte ai soci.

4) Le COOP, dovrebbero rendere trasparente, le retribuzioni dei manager, dei quadri intermedi, e dei soci lavoratori, e raffrontarli con quelli del settore privato della solita classe merceologica. Questo evidenzierebbe, l’aspetto più sociale e politico della struttura, che non dovrebbe essere per ovvi motivi, sbilanciata nella remunerazione verso i Manager e i quadri intermedi.

5) Le COOP, della grande distribuzione dovrebbero chiarire cosa centrano, con il loro Business, la speculazione edilizia effettuata tramite la Idg ( immobiliare grande distribuzione, un colosso con 880 milioni di euro di capiatale), che ha Livorno non è intervenuta sulla riqualificazione e ristrutturazione della Cooperativa Navale cantiere Orlando, facendola chiudere e mettendo in vendita le aree ad una società privata ANZIMUT Benetti leader mondiale nella nautica di lusso.

Ma oggi la Idg ricompra le aree dotate di progetto edilizio dalla stessa ANZIMUT Benetti ( per maggiori dettagli si legga POST in merito). Alla faccia della solidarietà che è propria del movimento cooperativo.

E’ ovvio che a certe dimensioni e in determinati settori parlare di solidarietà della Cooperazione, è del tutto retorico e privo di senso, come dimostrano i fatti, IL CASO UNIPOL insegna invece a cosa servono certe vicinanze?

LE COOP DOVREBBERO RENDERE TRASPARENTI I LE LORO DONAZIONI LIBERALI AI PARTITI, QUANTO PAGANO DI TESSERA I AI PARTITI I MANAGER SCRITTI AGLI STESSI ( Forse capiremo anche il perché delle eventuali differenze degli emolumenti retribuiti).

Ma soprattutto, in una situazione di evoluzione come quella attuale della costituzione del PD, che è un partito di popolare e interclassista, se tifi COOP ! come puoi tifare per L’Artigiano o il Commerciante?

PAGATE LE TASSE COME TUTTI, CONTRIBUITE ALLO STATO SOCIALE COME TUTTI, E DOPO CON I PROFITTI CHE FATE SIETE LIBERI DI FARNE L’USO CHE CREDETE MEGLIO!

FERMO RESTANDO, LE ECCEZIONI PER LE COOP CHE OPERANO NEL SOCIALE E, NEL SERVIZIO ALLA PERSONA, COME GIA’ SCRITTO NEI POST PRECEDENTI.

Approfondimenti Altri Post:

Falce e Carrello

Pagare tutti le tasse, per pagare meno tutti, ma le COOP?

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Fassino è confuso! non sa cosa è la Socialdemocrazia

Posted by ernestoscontento su settembre 25, 2007

Prima c’era Massimo D’ Alema che discute di Riformismo con Alessandro Profumo AD di Unocredit (1 Ottobre 2005 Rivista Italianieuropei – Numero 4/2005), ora c’è Fassino che elogia Marchionne AD di Fiat dandogli la patente di vero Socialdemocratico.

Fassino è confuso !!!!

Marchionne è come Alessandro Profumo, Basterebbe leggere Spiriti animali,con prefazione del grande Banchiere per capire cosa intendono loro, per liberismo.

In estratto un passaggio del Libro:

Ettore Gotti Tedeschi con Alberto Mingardi

Spiriti animali (La concorrenza giusta). Prefazione di Alessandro Profumo.

Ettore Gotti Tedeschi, Universita’ Bocconi Editore, pagg 134 – euro 14,00)

La superiore efficienza del sistema di mercato sembra trovare sempre maggiori consensi.

Ma il mercato – si sostiene spesso – deve essere emendato e corretto: bisogna mettere le briglie agli spiriti animali del capitalismo “selvaggio”.

Questo libro prende una direzione molto diversa.

Proprio l’economia di mercato, al suo massimo grado di libertà, può assicurare benessere e crescita.

In particolare, i tentativi di proteggere la concorrenza da se stessa – attraverso l’operato delle autorità antitrust – sono pretestuosi e controproducenti.

La tesi forte degli autori è che solo una concorrenza affrancata da ogni vincolo, e proprio per questo non selvaggia bensì giusta, è capace di garantire gli interessi di tutti più di qualsiasi intervento moderatore.

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A. Profumo è quello che predica bene e razzola male visto che non si è fatto nessuno scrupolo ad alleggerire l’esposizione di Unicredit a discapito dei piccoli risparmiatori ( si veda tabelle in merito).

Per loro la democrazia e in senso Liberista e Liberalista, quindi è il mercato l’unico regolatore sociale.

Per loro,il mercato è mediatore perfetto del conflitto sociale.

Per gli altri invece no, il mercato può fallire, il mercato a i suoi tempi, il mercato a fasi cicliche, quindi consci di questo e cosci che “ Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte(Konrad Adenauer)”, gli altri e aderenti ad un partito politico, che come “ogni partito esiste per il popolo e non per se stesso (è sempre Konrad Adenauer)”. chiedono i dovuti supporti, supporti che possiamo raggruppare in un unico aggettivo Flessicurity.

Va detto che la flessicurezza sociale, è qualcosa che già A.Giolitti chiedeva in un suo saggio del 1965 dal titolo “ un socialismo possibile ( Einaudi Editore)”.

Quindi ribadisco che :

Il vero cambiamento in Italia lo vedremo quando attueremo la riforma degli ammortizzatori sociali, nel senso di realizzare quel Welfare che porta il nome di Flessicurity, allora e solo allora,vorrà dire che la politica guarda alle “generazioni future ( De Gasperi)” perché il lavoro flessibile è ormai una necessita del mondo globalizzato.

Premiare il talento e il merito, è ormai una necessità non più rinviabile ne va delle fondamenta di uno stato che ancora abbia voglia di dirsi Democratico.

Fassino è confuso, altrimenti dopo Consorte non passava a Marchionne, del resto è come D’Alema che dialoga di riformismo con A.Profumo.

Questi hanno perso la bussola di orientamento, e si che è tanto semplice ! basterebbe che rileggessero l’intervista “ la questione morale ( E. Berlinguer)”  visto che si dichiarano a parole suoi delfini.

Un passaggio dell’Intervista:

Domanda: Non trovo grandi differenze rispetto a quanto può pensare un convinto socialdemocratico europeo. Però a lei sembra un’offesa essere paragonato ad un socialdemocratico.

Risposta: Bè, una differenza sostanziale esiste. La socialdemocrazia (parlo di quella seria, s’intende) si è sempre molto preoccupata degli operai, dei lavoratori sindacalmente organizzati e poco o nulla degli emarginati, dei sottoproletari, delle donne. Infatti, ora che si sono esauriti gli antichi margini di uno sviluppo capitalistico che consentivano una politica socialdemocratica, ora che i problemi che io prima ricordavo sono scoppiati in tutto l’occidente capitalistico, vi sono segni di crisi anche nella socialdemocrazia tedesca e nel laburismo inglese, proprio perché i partiti socialdemocratici si trovano di fronte a realtà per essi finora ignote o da essi ignorate.

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Ma purtroppo dobbiamo constatare! che non è questo il mitico caso dove gli allievi superano i maestri; Anzi sembra che gli allievi ambiscano sempre di più ad essere i nipotini di Togliatti che in quanto a doppiezza era imbattibile….. predicano il liberismo e il merito e praticano gli sgravi fiscali alle COOP.

Forse è questo che per loro la Socialdemocrazia E ‘: prendere un secchiello, metterci un pizzico di idee di destra e un pizzico di idee socialiste, mescolare bene E VOILA’ IL GIOCO E’ FATTO!!!

Che Dio ci aiuti ! siamo nelle mani dei peggiori in tutti i sensi.

“Mi sono iscritto al partito non per ideologia ma per etica (E Berlinguer)”

Capite un politico serio non pende dalle labbra di nessuno, si è leader se si ha personalità, se si hanno progetti politici, ma soprattutto se si è se stessi.

Approfondimenti , Interviste citate nell’articolo:

Recenzione del Libro ” Spiriti Animali”

Fassino:«Pronto ad allearmi con Marchionne»

Marchionne:«Una società liberale che vuole durare deve difendere chi è colpito dal cambiamento»

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Il Governo dei Libri

Posted by ernestoscontento su settembre 23, 2007

Dopo il libro verde sullo stato sprecone, ora c’è il libro bianco sulla scuola inefficiente….

Fonte la voceinfo.it

Dossier: Quando il Libro Bianco sembra Nero

a cura di Daniele Checchi

A doppia firma del Ministero della Pubblica Istruzione e del Ministero dell’Economia. Impietosa è la radiografia della situazione sui risultati.

Esiste un divario enorme di competenze tra studenti del Nord e del Sud Italia, non spiegabile soltanto dal divario di risorse.

Per la pianificazione dell’istruzione pubblica bisogna tenere conto anche del crescente numero di studenti stranieri. Un aspetto non irrilevante è legato alla motivazione dei docenti.

Meglio un decentramento delle decisioni in tema di immissioni concorsuali. Tuttavia nessuna incentivazione credibile è possibile in assenza della possibilità di valutare il lavoro svolto dagli insegnanti. Nè d’altronde un sistema di valutazione può essere creato dall’oggi al domani, specialmente se si vuole affiancare una azione di sostegno alle scuole in maggiore difficoltà.

pdf Libro bianco sulla scuola Italiana

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2 – Pagare tutti le tasse per pagare meno tutti! Ma le COOP ?

Posted by ernestoscontento su settembre 23, 2007

Valter Weltroni lancia il monito sulle tasse “Pagare tutti per pagare meno tutti”.

Mi domando quale sarà la posizione del futuro leader del PD. Sulle agevolazioni delle COOP, che di fatto non solo creano concorrenza sleale, ma non contribuiscono nemmeno al mantenimento dello stato sociale.

Infatti dalle tabelle che seguono si vede chiaramente che il gruppo della grande distribuzione, rispetto ad un gruppo privato analogo ( in questo caso Esselunga) risparmia in un anno €.30.320.000,00.

Naturalmente questo è il valore delle imposte non pagate rispetto alle imprese private, per via di una legge ormai superata dai fatti e dalle evoluzioni dei tempi.

Il mondo delle COOP continua a chiedere agevolazioni, continua a non contribuire come tutti allo stato sociale, ma in virtù di quali valori questo avviene del XXI secolo?

Oramai sono un intreccio di finanziarie che investono in operazioni immobiliari a solo scopo di puro lucro ( Vedi Post, sulle aree dell’ex Cantiere Orlando di Livorno).

Ormai è evidente che non c’è più quello spirito associativo ottocentesco , che era un valore in contrapposizione all’impresa Capitalistico Borghese.

Nelle tabelle che seguono, analizzo solo le imposte risparmiate, dalla grande distribuzione, ma ci domandiamo a quanto ammonta il totale delle imposte non pagate come i normali privati su tutto il mondo cooperativo?

Quanti asili, quante scuole, quante case si possono costruire se quei soldi li canalizziamo in appositi conti con piani decennali?

Ma soprattutto ci domandiamo, nel nuovo Partito Democratico, che fa del concetto di interclasse la sua forza, per un nuovo partito popolare e di massa del XXI secolo, come poter sostenere una valenza morale superiore tanto da concedere delle agevolazioni fiscali, a particolari gruppi imprenditoriali che mirano al profitto e alla speculazione come tutti?

La Democrazia non ha figli e figliastri, e nemmeno un partito che si chiama democratico ne può avere!!!

Riamane inteso per me, quanto già espresso in post precedenti, le uniche agevolazioni che lo stato può concedere a società gestite in forma cooperativa, sono per quelle cooperative che si occupano di servizi alla persona, di servizi sociali e, quelle che creano strutture di lavoro per ragazzi portatori di Handicap.

Questi servizi devono essere socializzati e a carico dello stato, se lo stato li fa svolgere a strutture esterne, va bene lo stesso purché siano di qualità e costino poco alla collettività senza che questo debba comprimere il costo dei lavoratori addetti in queste strutture.

Tabella N.1 Dati di Bilancio Coop e Esselunga- Fonte Il sole 24 ore.it

Tabella n 1 Post Imposte Coop

Tabella N. 2 Coefficiente Imposte su Risultato Operativo prima delle imposte = C/D

Tabella n 2 imposte coop

Tabella N. 3 – Rialliniamento Imposte Gruppo Coop con moltiplicatore Coefficiente Esselunga

Tabella n3 imposte coop

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Il cantiere navale Luigi Orlando di Livorno, una storia fra coop, banche e case di lusso

Posted by ernestoscontento su settembre 22, 2007

“QUESTA È UNA STORIA DI UOMINI , NAVI, COOP E CASE DI LUSSO”

Un breve riepilogo prima della riflessione di ernesto.

Il Cantiere Navale Luigi Orlando fu fondato a Livorno nel 1866 dai fratelli Orlando, che ottennero dal governo la concessione di ampie aree della zona portuale.

Il Cantiere si specializzò nella costruzione degli scafi e in quella di macchine. Le commesse arrivavano da tutto il mondo e si intensificarono con la Seconda Guerra Mondiale.

Fu un cambiamento epocale per l’economia di Livorno.

Ma era il 1994 quando Fincantieri, con una inserzione pubblicitaria sul Sole 24 Ore, annunciò la vendita del «ramo d’azienda sito in Livorno». Era il Cantiere, la fabbrica più antica della città di Livorno, fondata dalla famiglia Orlando, poi passato sotto l’ala delle partecipazioni statali durante il fascismo, con la creazione dell’Iri.

Nessuno, sette anni e mezzo fa, si fece avanti per rilevare la fabbrica.

Quando si era a un passo dal vedere i lucchetti ai cancelli, furono i sindacati a mettere in piedi un’operazione senza precedenti in Europa: cinque cooperative riunite in un consorzio rilevarono lo stabilimento e dettero avvio a una gestione del tutto nuova, grazie ai contributi della legge Marcora attivati da un lavoro certosino delle istituzioni, in pressing sul commissario europeo Karel Van Miert.

Erano 355 i soci che hanno dato vita alla nuova impresa, che ha ripreso l’antico nome ottocentesco: Cantiere Navale Fratelli Orlando. Operai, tecnici, impiegati, quadri pronti ad aprire una capitolo del tutto nuovo nella loro vita lavorativa. Forti, però, di uno scalo per la costruzione di navi e di un grande bacino di carenaggio per la loro riparazione.

Con il tempo, il Cantiere Orlando è diventato un vero e proprio gruppo, in grado di dare lavoro anche a oltre 100 dipendenti diretti. In più, anche una miriade di ditte appaltatrici: aziende chiamate a collaborare alla costruzione e alla riparazione di navi.

Una sorta di indotto interno che, nei momenti di maggior lavoro, ha toccato anche quota 800.

I progressivi pensionamenti, provocati anche dalla legge sull’esposizione all’amianto, hanno assottigliato le fila di chi è rimasto effettivamente al lavoro, in 355 che iniziarono l’avventura sotto le insegne della cooperativa, per tentare di mantenere in vita la storia e il futuro di una fabbrica simbolo di Livorno e della Toscana.

Ma circa quattro anni fa si preannuncia,la chiusura del Cantiere Navale Fratelli Orlando sul quale si era basato gran parte dello sviluppo di Livorno.

Le Banche premono per i rientri dalle esposizioni. e la lega Cooperative non intende rischiare con il fondo di solidarietà.

Da qui l’acquisizione del Cantiere da parte di Azimut-Benetti Spa, leader mondiale nella nautica da diporto, che ha reso necessaria l’applicazione di una cultura produttiva molto diversa. Il passaggio dalla costruzione di navi mercantili a quella di grandi yacht ha implicato una modifica radicale.

L’accordo siglato (agosto 2003) fra le rappresentanze sindacali dei lavoratori del Cantiere e Azimut-Benetti che prevedeva la messa in mobilità del personale e un suo successivo riassorbimento dopo un percorso adeguato di formazione da concludersi entro gennaio 2006.

I Dati sull’area:

Fonte: estratto Intervista a Paolo Vitelli, presidente del Gruppo Azimut

Ex cantieri Orlando di Livorno. Superficie di 280.000 mq, molto bella, con ampiezza adatta non solo a ricevere Benetti e il relativo servizio, ma anche con una prospettiva di ampliamento e di futuro sviluppo.L’area è molto costosa, per la volontà politica del Comune di incassare dalla vendita una cifra sufficiente a chiudere la crisi del cantiere Orlando senza il fallimento.

Nonostante l’onere, stiamo valutando se la cifra, compreso l’occorrente per la ristrutturazione, sia per noi compatibile. A parziale compensazione l’amministrazione comunale potrebbe consentirci di utilizzare una parte dell’area per attività di costruzione civile, di urbanistica.

Se facciamo questo passo, più di 100.000 mq sarebbero dedicati a Benetti e al servizio. Sicuramente creeremmo, credo, il più bel centro servizi di superyacht del mondo.

Là ci sono già delle gru che riescono a sollevare dei mostri.

Ci sono delle gru dal cavalletto più grande che ci sia in Italia, che può portare ad altezze vertiginose 30 tonnellate, c’è un impianto di alaggio e varo per yacht e ci sono tre bacini, di cui uno potrebbe essere convertito per yacht, ovviamente con qualche modifica, per trasformare l’utilizzo commerciale in utilizzo per yacht da diporto. Quindi la struttura c’è, posizionata anche nel posto più bello che ci possa essere: centro del Tirreno, di fronte Corsica e Sardegna, di fronte l’Arcipelago Toscano.

I dati sui Bacini di Carenaggio

Gli Sviluppi: Accordo su ex cantiere navale Orlando di Livorno

Si prevede che dal recupero e dalla riqualificazione del cantiere navale Orlando si possano creare oltre 600 nuovi posti di lavoro.

Roma, 1 Agosto 2007 – È stato siglato oggi a Palazzo Chigi un Accordo di programma per lo sviluppo e la trasformazione urbanistica dell’ex cantiere navale Orlando di Livorno e delle aree portuali limitrofe.
All’incontro – presieduto dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta – hanno partecipato, per l’esecutivo, il Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Marco Stradiotto, e il capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio, Francesco Boccia.

In rappresentanza delle istituzioni locali sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, e il Sindaco della città, Alessandro Cosimi.

L’Accordo siglato oggi mira a garantire un coordinamento tra le amministrazioni, centrali e locali, e i privati che hanno acquisito gli immobili dell’ex cantiere, affinché venga realizzata quanto prima la trasformazione urbanistica e la riqualificazione dell’intera area portuale di Livorno.

Il Porto Mediceo sarà adeguato e potenziato per l’accoglienza turistica e le aree dismesse dell’ex cantiere Orlando diventeranno un centro attrezzato per la nautica e per i servizi, con parti destinate alla residenza e alle attrezzature ricettive. Le risorse finanziarie sono già disponibili e provengono sia dai privati (110 milioni di euro) sia dall’Autorità portuale competente, per 35 milioni di euro.

Si prevede che dal recupero e dalla riqualificazione del cantiere navale Orlando si possano creare oltre 600 nuovi posti di lavoro.

Fonte: http://www.governo.it

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La Riflessione di ernesto sul caso dell’ex Cooperativa del Cantiere Navale Orlando Livorno:

Il Dubbio?

Mi sono sempre domandato, perché quello che può fare oggi la cordata Anzimut, COOP,Monte Dei Paschi, non lo poteva fare La Coop che gestiva il Cantiere?

In fondo come ora è ampiamente chiaro a tutti,i soldi ci sono, visto che,la Idg la finanziaria delle  COOP,per prendere 80% della società che gestisce le aree edificabili, ha sborsato 50 milioni di euro, tanto quanto Anzimut ha pagato per tutta l’operazione Cantiere (euro più euro meno), a riprova che l’area non costava molto come sosteneva il presidente di Anzimut. Soprattutto se si considerano gli allestimenti delle grù e i bacini fra più grandi del mediterraneo.

L’unica riflessione che mi viene è che è “tutto come da copione” ormai consolidato.

Ma quali ricadute per Livorno città?

Il Progetto che prevede la fase di costruzione di immobili di lusso, nel nuovo porto turistico, non sarà un problema i soggetti in campo la finanziaria di Lega COOP, Il Monte dei Paschi di Siena, e Anzimut, sono finanziariamente forti e possono sostenere gli oneri finanziari di un progetto che potrebbe prendere una piega commerciale non proprio favorevole.

Invece altra cosa saranno gli sviluppi futuri e le ricadute sulla città!
Ma permettetemi di far notare una cosa, che può anzi è collegata alla situazione generale del paese e alla sfiducia dei cittadini ( in maggioranza imprenditori) sulla classe dirigente.

C’E’ UNA PALESE E MANIFESTATA INCOMPATIBILITA’, NELL’USO CHE LE COOP FANNO DEGLI SGRAVI FISCALI, CHE GLI CONSENTONO DI ACCUMULARE INGENTI QUANTITA’ DI DENARO.

Se il PD e’ il partito del ” pagare tutti per pagare meno tutti” da qui in avanti anche le COOP devono contribuire, soprattutto quelle che fanno pure e semplici speculazioni, sono società private come le altre, ma gli sgravi fiscali gli consentono di attuare una concorrenza che possiamo chiamare tranquillamente sleale.
Lo stesso consociativismo Bancario, e una forma di concorrenza sleale, il risparmio privato che le banche gestiscono, lo prestano a chi dicono loro, magari i patrimoni di copertura ci sono, MA VI DIRO’ DI PIU’,SE DA DOMANI LO STATO CONCEDE UNO SGRAVIO SULLE IMPOSTE DEL 40% FRA UN PO’ A IN ITALIA CI SAREBBERO QUALCHE EUROMILIONARI IN PIU’.

Certo che è sicuramente tutto casuale, ma sembra una regia perfetta.
Fermo restando, come già scritto in passato, che è grande, quella coop di Rosignano ( un comune della provincia di Livorno) che da lavoro a ragazzi portatori di andicap, a loro e a tutte quelle coop che si occupano di sociale e di servizi alla persona si deve continuare a dare sgravi fiscali.

Questo è ovvio e normale per me, che continuo a pensare che determinati servizi sociali debbano essere a carico dello stato, se lo stato non se ne occupa direttamente, lo possono fare anche altre strutture, ma il servizio deve essere di qualità e costare poco alla collettività.

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Riflessioni sulle primarie per il PD

Posted by ernestoscontento su settembre 20, 2007

Riuscirete,a fare diventare spazzatura anche il più grosso evento politico dal dopoguerra ad oggi!

Non solo,le liste sono piene dei soli noti, non solo nella costituente ci sono i 500 belli e famosi di Walter.

Ma purtroppo devo constatare che l’unica vera contaminazione che era necessaria, quella con la società ,che era fuori dalle logiche di partito, non c’è e, vi guardate bene da attuarla.

Dopo vi domandate perché c’è il grilismo, e perché i grillini sono di sinistra, Lo fate dall’alto della vostra presunta superiorità di analisi politica ( fra l’altro tutta da dimostrare).

Ma i giovani come sempre sono fuori dalla porta.

Quando un politico che da oltre 20 anni fa politica ai massimi livelli e dice L’Italia va male o come fa Prodi che cita G. Salvemini, la razionalità dovrebbe dire ” ma lei fino ad oggi deve era?”

Il Pathos democratico sta tutto in una Frase di Voltaire, ma cosa c’è di Democratico in queste primarie?

Ci sono sei Candidati, quali strumenti hanno gli altri tre per farsi conoscere?

Weltroni avrebbe vinto lo stesso, perché politica vuole dire amministrare la POLIS e lui è quello con più esperienza.

Ma è vergognoso che si sia prestato a questa Farsa.

Commento inviato sul sito la Nuova stagione di Valter Weltroni

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W Zapatero

Posted by ernestoscontento su settembre 19, 2007

Io vorrei sapere perché ci meravigliamo!

Siamo un paese dove i politici che governano pensano ” che la società civile non sia migliore della Nomenklatura ” anche se la nomenklatura non da buoni esempi.

Allora che fare?

Speriamo che venga Zapatero a dare l’esempio!!!!!

Sul Corriere della Sera del 19/09/2007:

– La Spagna, Approva il contributo di 210 euro al mese per i giovani da 22 a 30 anni, che vanno a vivere da soli, e che non hanno un reddito superiore a 22 mila euro.

– 2.500 euro per ogni neonato:

– 9.015 euro di deduzioni fiscali, a chi vuole affittare una casa e non supera un reddito di 24 mila euro.

Come dire l’idealità politica viene messa in pratica, ma tutti sappiamo che Zapatero è un Democratico Socialista.

E siccome, Zapatero non è stupido! Sa che per dare bisogna avere, e in effetti le casse Spagnole sono piene di Euri da ridistribuire alle fasce più deboli della società.

Che Dio abbia pietà dell’Italia, e ci mandi Zapatero!!!!!!

Noi in Cambio, mandiamo alla Spagna tre Onorevoli esperti di scalate Bancarie 🙂

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CARO ROMANO HAI TOPPATO!

Posted by ernestoscontento su settembre 18, 2007

LA SOCIETA’ CIVILE ITALIANA ,E’ MIGLIORE DELLA CLASSE POLITICA CHE GOVERNA L’ITALIA.

Romano Prodi: a porta a porta esclama “ I politici non d’anno il buon esempio, ma la società civile Italia, non è meglio della Nomenklatura politica”

Caro Romano, questa è vecchia, ernesto la già letta è di Gaetano Salvemini, anche se tu l’hai leggermente modificata nelle parole.

Va detto che le motivazioni di Salvemini erano ben altre, Salvamini pronunciò questa frase perchè non capiva come gli Italiani non riuscivano a capire che da una parte c’era una destra che favoriva il voto di scambio e dall’altra c’era la doppiezza dei comunisti.

Entrambe le cose, erano agli occhi di un Democratico Radicale come Salvemini inconcepibili.

Vedi Romano, sempre di più mi pento, di essere stato uno dei 4 milioni di Italiani che hanno partecipato alle primarie in tuo favore.

Non solo a sentirti parlare dai l’angoscia, non solo ti presti a giochetti politici accomodanti, a discapito degli Italiani, e solo per la paura, che ti tolgano la seggiola di sotto come nel 98, ma ciò che esprimi è anche deprimente.

Nel 2007 la società Italiana non è più analfabeta fortunatamente, non si accontenta più di belle parole, ma vuole anche fatti concreti, quei fatti che tu prometti ma non mantieni.

Non mi dirai che i 102 sottosegretari servivano davvero, per il bene dell’Italia ?

Quindi è legittimo e Democratico, che la società civile critichi i politici a cui hanno dato il mandato di rappresentanza.

Ma non è legittimo il contrario! Soprattutto se come tu affermi e io concordo “i politici non sono portatori di buoni esempi”.

Fortunatamente, che le cose cambiano, è gli Italiani della società civile , sono anche ragazzi come questi:

Alessio Botta e gli universitari livornesi che si prendono mezza pagina del Corriere di Livorno, quello di Cristiano Lucarelli, e sono soddisfazioni.

Sarà merito dei giovani come questi ragazzi, se le primarie del PD continuano ad avere un senso per ernesto.

Non è certo per l’entusiasmo che tu e la classe politica politicante che da oltre 30 anni cavalcate le scene politiche peraltro con pessimi risultati, tanto pessimi che avete paura anche dei giovani.

Vi dite democratici ma di fatto non lo siete.

Dite che agite per il bene Dell’Italia e dei nostri figli, ma lo fate solo a parole.

Riporto qui per gli amici di RESET, un mio commento sul Blog di Alessio Botta, sono certo che i mi miei compagni di viaggio qui a Reset, capiranno che ernesto non vuole fare pubblicità politica a nessuno, ma sta lamentando una fatica enorme, quella di continuare a rimanere su questo treno del PD.

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Caro Ale, io sono con voi non credere il contrario ed è proprio per questo che sono critico con la mia generazione e con quelli che io chiamo i fratelli maggiori (i 60 enni).
Sono stato talmente convinto del PD che a 48 anni per la prima volta mi sono iscritto ad un partito per esserci (visto che a Bientina comune dove risiedo non era possibile fare le liste per l’ulivo)e ci sono.
Sto dedicando buona parte del mio tempo da ormai due anni alla rete e al dialogo politico in rete, ora anche quello personale per le primarie.
Ma la delusione è tanta, io mi immaginavo un PD dove i cittadini, venivano la domenica mattina alle primarie con la famiglia al seguito, gente che c’è e c’è sempre stata, Italiani che anno fatto sempre il loro dovere di cittadini responsabili.

Mi immaginavo il nuovo fuori dalle Lobby, tanto che un giorno ho esclamato ad un amico, facciamo un partito dove chiediamo ad ogni simpatizzante un caffè al mese ( cosa è un caffè anche da un euro) ma se lo moltiplichi per un milione di persone fa 12 milioni di euro e tanto devono bastare per la macchina politica.

Invece siamo partiti, con 5 euro per poi fare marcia indietro (fortunatamente), e leggo quello che leggono tutti sui media.
Un’altra cosa io ho dato via web la mia simpatia per Weltroni in questo momento, ma so bene che poi saremo e dobbiamo essere un tutto-uno, MA NON SONO UN IPOCRITA ,E SICCOME POLITICAMENTE AL DI SOPRA DI TUTTI E DI TUTTO IO SONO SEMPRE STATO UN DEMOCRATICO, VEDO ANCHE LA DISPARITA’ DI FORSE E LA DISPONIBILITA’ DI RISORSE CHE CI SONO FRA I VARI CANDIDATI.

E’ ipocrita, chi dice (come D’ Alema), morti i partiti governa chi detiene le televisioni e i soldi.

Perchè lancia un messaggio vero, è un punto debole della democrazia, ma lui lo fa solo per se stesso, o per la parte politica più affine ai suoi valori.

Un principio democratico è li per tutti ed è neutrale, quindi è interesse di tutti tutelarlo.

Se i soldi e, gli strumenti di comunicazione fanno politica, perchè i leader democratici non chiedono uguale spazio e controllano che ci siano uguali mezzi fra i candidati che corrono per le primarie.

ALTRIMENTI SIAMO SEMPRE LI, AL VECCHIO MACCHIAVELLISMO CHE DOMINA LA POLITICA, CON IL BENEPLACIDO DI VELTRONI CHE NEL SUO ULTIMO SAGGIO DICE CHE LA POLITICA SI DEVE LIBERARE DAL MACCHIAVELISMO (per la verità il solito consiglio lo aveva dato a D’Alema P.S. Labini).

Quindi io ci sarò,anche se mi dovrò tappare il naso, ci sarò perchè è l’inizio del nuovo, ma è tutta una strada in salita.

Sai quando ci sarà il vero cambiamento, quando vedrai in Italia la riforma degli ammortizzatori sociali, nel senso di realizzare quel Welfare che porta il nome di Flexsicurity, allora vorrà dire che la politica guarda ai giovani perchè il lavoro flessibile è ormai una necessita del mondo globalizzato.

Premiare il talento e il merito, è ormai una necessità non più rinviabile ne va delle fondamenta di uno stato che ancora abbia voglia di dirsi Democratico.

Ciao, e auguri per il tuo impegno politico, e alla prossima ernesto.

PS: dopo che hai letto il commento fanne l’uso che vuoi, compreso il RESET.

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